Massimo Pallottino è il massimo archeologo italiano del novecento, fondatore riconosciuto dell’etruscologia moderna. Prima di Pallottino la civiltà etrusca era poco più che un hobby per nobili dilettanti e territorio di ricerca di pochi coraggiosi archeologi; con la pubblicazione, nel 1942, del bestseller internazionale “Etruscologia” si compie il salto di qualità: nasce la disciplina unitaria, settore di ricerca e cattedra universitaria “etruscologia”. Ma l’opera di Pallottino è più ampia; il suo lavoro si divide tra attività accademica, ricerca sul campo – tra cui gli importanti studi sul centro antico di Tarquinia e gli scavi di Cerveteri – la partecipazione alla fondazione dell’INSEI (Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici ) e della rivista collegata Studi Etruschi, incarichi istituzionali (ispettore per la Soprintendenza delle antichità di Roma e direttore del Museo nazionale etrusco di villa Giulia) e un’intensa attività convegnistica e divulgativa, con una tappa memorabile anche a Viterbo, ospite del vescovo Luigi Boccadoro.
Nel momento in cui vengono sviluppati i palinsesti delle manifestazioni dell’autunno viterbese, ci auguriamo che la città di Viterbo ricordi degnamente questa nobile figura della cultura italiana.