
Perle della Tuscia: le meravigliose Cascate di Chia (o “di Fosso Castello”)
Situate nelle immediate vicinanze della "Torre di Chia del castello Pasolini", le cascate sono le perle in un luogo imbevuto di storia e natura
Diamo il via con una delle perle più affascinanti della Tuscia a questa nuova rubrica che d’ora in poi accompagnerà le nostre domeniche, donandoci la fortuna di conoscere i luoghi meno noti e i segreti più belli che fanno parte dell’intera provincia viterbese e del suo patrimonio storico-naturale. (CLICCA QUI PER SCOPRIRE ALTRI LUOGHI INCANTEVOLI COME QUESTO)
Oggi parliamo delle Cascate di Chia, vicino all’omonimo comune e dunque a soli 15 minuti da Viterbo: tali meraviglie sono spesso dimenticate dalla maggior parte sia di turisti che di abitanti nativi, probabilmente per un’errata politica di diffusione e per la mancanza di segnalazioni sui principali canali di sponsorizzazione turistica.
Chiamate anche Cascate di Fosso Castello, poiché formatesi in modo naturale proprio dal torrente Castello, sono raggiungibili comodamente in auto. Dopo aver lasciato la vettura in uno spiazzo vicino all’uscita SORIANO/CHIA della superstrada, è necessario il minimo sforzo a piedi per giungere senza intoppi alle cascate e al percorso annesso.
Pur non mantenuto come dovrebbe, poiché spesso intralciato da tronchi d’alberi o da rifiuti e con un sentiero non troppo chiaro, tale percorso può regalare una passeggiata davvero unica al bordo del torrente e delle affascinanti cascate. Alla fine del percorso, perdipiù, si giunge anche alla nota Torre di Pasolini (Torre di Chia del Castello Pasolini), risalente a metà del XIII secolo e accessibile solo in alcuni particolari periodi dell’anno, o altrimenti ad aree archeologiche etrusche, prendendo altri sentieri.
Tutta la passeggiata è accompagnata da un’atmosfera particolarissima: le alte pareti rocciose, il perpetuo scorrere dell’acqua e la luce che s’infila tra le poche zone aperte di cielo, regalano delle emozioni incredibili date dall’immersione totale in una zona naturalistica unica nel suo genere. A coronare il tutto, delle “cavernette” sulle pareti rocciose scavate dagli etruschi per avere degli altari in cui venerare i propri dei.

Ma la storia del luogo non finisce qui: in alcuni punti si rinvengono anche tracce di Medioevo, periodo nel quale il torrente Castello era utilizzato per l’attività dei mulini.
Insomma, un luogo meraviglioso non valorizzato idoneamente in rapporto al suo reale valore estetico e storico, tuttavia già riconosciuto in passato da menti del calibro di Pier Paolo Pasolini, il quale scelse addirittura le cascate come sfondo per il battesimo di Gesù nel film “Il Vangelo