
Reale e virtuale si fondono in “Lost in myst”, la video-passeggiata tra i borghi della Tuscia Incantata di Federica Di Pietrantonio
Il video realizzato dall'artista 25enne verrà proiettato sabato 2 ottobre dopo le 18 sulla parete esterna delle rovine della chiesa di Celleno
Una passeggiata virtuale all’interno di un paesaggio ideato come scenografia di videogioco e ispirata dai borghi della “Tuscia incanta”.
“Lost in myst”, il video realizzato dall’artista 25enne Federica Di Pietrantonio e presentato questa mattina nel borgo fantasma di Celleno, ridefinisce e amplia l’idea di separazione tra mondo reale e virtuale, accompagnando il pubblico in una narrazione di 39 minuti, un’esperienza “immersiva” del tutto particolare attraverso cui scoprire e valorizzare le innumerevoli bellezze del territorio della provincia di Viterbo.
Il video verrà proiettato per la prima volta sabato 2 ottobre, dopo le 18, sulla parete esterna delle rovine della chiesa del borgo di Celleno.
Il progetto che ha portato alla sua realizzazione è stato finanziato con l’avviso pubblico “Lazio Contemporaneo” per iniziativa della Regione Lazio e supportato dallo studio di Europrogettazione “EuroZoom” della dott.ssa Chiara Frontini.
“Oltre al tema della valorizzazione del borgo, che ci sta molto a cuore, abbiamo l’eredità di un grande maestro del Novecento che vogliamo coltivare. – ha dichiarato il sindaco di Celleno Marco Bianchi – Si tratta di Enrico Castellani, che ha vissuto qui per 44 anni”. Riguardo all’iniziativa Bianchi ha aggiunto: “Siamo convinti che questa simbiosi tra paesaggio, valore artistico e storico del borgo e l’arte, che dà chiavi di lettura sempre nuove sulle vicende umane e i luoghi, si coniughi perfettamente con la propensione di Celleno ad ospitare opere d’arte contemporanea come queste”.
Fabio Cavini, promotore del progetto “Tuscia Incantata” ha ringraziato la Pro Loco locale, il primo cittadino di Celleno e tutti coloro che quotidianamente si impegnano per la promozione della bellezza dei borghi del Viterbese. All’incontro è intervenuto anche Federico Demaria, in rappresentanza di “EuroZoom” che ha curato la presentazione della domanda.
Fabrizio Del Signore, della galleria di arte contemporanea di Roma “The Gallery Apart” nata nel 2003, ha spiegato che l’opera di Federica Di Pietrantonio nasce dall’idea di centralità del paesaggio, che viene “trattato in modo contemporaneo attraverso strumenti digitali, sposandosi perfettamente con un ‘borgo fantasma’ dove le rovine ci ricordano concetti fondamentali e di grande attrattiva per gli artisti, da Goethe in poi. Nella concezione artistica di Federica video e pittura si alternano e si compenetrano”.
L’artista Federica Di Pietrantonio, classe ’96, ha già fatto parlare molto di sé nel panorama dell’arte contemporanea. Nata a Roma, si è laureata nel 2019 presso la RUFA – Rome University of Fine Arts – per poi svolgere la sua ricerca-tesi in Belgio, a Ghent. Nel 2020 vince il premio speciale “Emergenti” con l’opera Does the body know, nell’ambito del Talent Prize promosso da Inside Art. Nel 2021 viene selezionata da NAM – Not a Museum per la residenza Superblast presso Manifattura Tabacchi di Firenze con il progetto NOT SO FAR AWAY, nato da una ricerca negli ambienti virtuali dei videogiochi.
“Molto spesso siamo abituati a porre un confine netto tra reale e virtuale – ha raccontato l’artista – ma ciò che mi interessa davvero è indagare questo confine fino in fondo, capire come funziona, perché non si tratta di realtà separate ma di due elementi che sconfinano e si intrecciano. Mi piace usare l’espediente del videogioco – ha proseguito – trovo che sia una sorta di strumento quasi perfetto da impiegare, è come se fosse un ‘pacchetto’ che racchiude le interazioni, le ambientazioni e la socialità che riflettono la società in cui viviamo”.
“Spesso il videogioco si inserisce nell’industria dell’intrattenimento – ha continuato Federica Di Pietrantonio – io ho cercato di usarlo non allo scopo per cui è stato creato, ma come strumento di ricerca e creazione di contenuti. Il video è girato interamente in questo videogioco nato nel 1993, che si chiama Myst, studiato per essere esplorato senza un preciso obiettivo da seguire. Proprio per questo ho pensato di creare un’analogia tra la passeggiata fatta tra i borghi della Tuscia Incantata e raccontarla con una narrazione virtuale. L’audio è ideato come un monologo interiore, dove non c’è inizio né fine, in italiano ed inglese. In occasione della proiezione di sabato 2 ottobre verranno poste delle casse in varie parti del borgo per permettere a tutti di vivere l’esperienza”, ha concluso l’artista.