Reddito Alimentare: chi potrebbe beneficiarne e perché la misura è bloccata da un muro di burocrazia

Reddito Alimentare: chi potrebbe beneficiarne e perché la misura è bloccata da un muro di burocrazia

La misura del reddito alimentare, introdotta nell’ultima legge di bilancio del governo Meloni, è attualmente bloccata in attesa dell’emanazione del decreto attuativo da parte del ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Nonostante la sua approvazione in commissione alla Camera, il beneficio economico resta fermo al palo, senza possibilità di essere applicato concreto alle famiglie in difficoltà che ne avrebbero bisogno. L’obiettivo della misura è quello di fornire prodotti alimentari alle famiglie in difficoltà e allo stesso tempo limitare lo spreco alimentare. Tuttavia, fino ad oggi, la novità è ancora in fase di attesa del decreto attuativo, previsto a inizio marzo 2023, ma che finora non è stato ancora pubblicato.

Reddito alimentare: una misura per supportare chi lotta contro la fame

Il decreto in questione rappresenta un passo fondamentale per stabilire le modalità di erogazione del reddito alimentare, determinare la platea dei beneficiari e definire le forme di coinvolgimento del terzo settore. Tale misura finanziaria, prevista nell’ultima legge di bilancio, verrà quest’anno nelle città metropolitane, con il proposito di ridurre lo spreco alimentare e garantire un sostegno concreto alle famiglie in povertà assoluta.

Non si tratta di un bonus o di un aiuto al reddito: alle famiglie bisognose verranno forniti dei pacchi alimentari contenenti principalmente l’invenduto della grande distribuzione. Per finanziare la sperimentazione del reddito alimentare, è stato creato un fondo e sono stati stanziati 1,5 milioni di euro per il 2023 e 2 milioni di euro per il 2024.

Come riceverlo

Le informazioni emerse finora suggeriscono che la prenotazione dei pacchi alimentari dovrebbe avvenire tramite un’app, mentre i beneficiari potranno prendere i prodotti dai centri di distribuzione o richiedere la consegna a domicilio in caso di fragilità.

Tuttavia, il decreto attuativo che dovrebbe definire le modalità di attuazione del reddito alimentare non è ancora stato rilasciato, impedendo al momento l’avvio della distribuzione dei pacchi alimentari alle famiglie in povertà assoluta. La situazione lascia molte famiglie in attesa di questo sostegno fondamentale.

Il reddito alimentare è una misura strutturale prevista dalla Legge di Bilancio per contrastare la povertà alimentare e lo spreco. A differenza della Carta risparmio spesa 2023, che è una misura temporanea, il reddito alimentare è destinato a continuare nei prossimi anni.

Combattere la fame attraverso il reddito alimentare: un’opportunità persa a causa della burocrazia?

Il Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare, creato dalla Manovra, ha una dotazione di 1,5 milioni di euro per il 2023 e di 2 milioni di euro annui a partire dal 2024. Il fondo finanzierà la distribuzione di pacchi alimentari a soggetti in condizioni di povertà assoluta nelle città metropolitane.

I pacchi alimentari saranno composti principalmente da cibo invenduto della distribuzione alimentare e potranno essere prenotati tramite un’app dedicata. I beneficiari potranno poi ritirare i pacchi presso centri di distribuzione o richiederne la consegna a domicilio in caso di fragilità. In questo modo, il reddito alimentare aiuterà le persone più vulnerabili a soddisfare le loro necessità alimentari, riducendo allo stesso tempo lo spreco di cibo.

Come già annunciato, la Carta risparmio spesa 2023 e il reddito alimentare necessitano di un decreto attuativo per entrare in vigore. Nonostante siano già trascorsi i 60 giorni previsti dalla legge per l’emanazione dei decreti, questi non sono ancora stati pubblicati e le misure sono ferme, così come accade per il bonus trasporti.

Pertanto, è necessario attendere ulteriori aggiornamenti per conoscere la data esatta di avvio delle misure.

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