
Corea del Nord lancia missili nel Mar del Giappone
La tensione in Asia orientale è salita alle stelle oggi, in seguito all’annuncio della Corea del Sud riguardante il lancio di due missili balistici a corto raggio da parte della Corea del Nord al largo della sua costa orientale. La denuncia è stata fatta dal governo sudcoreano, mentre Kim Yo-jong, la sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un, ha affermato che il Pacifico potrebbe presto diventare un «poligono di tiro».
La conferma di Seul
L’esercito di Seul ha confermato che stamattina sono stati lanciati missili nella zona di Sukchon, a nord di Pyongyang, che hanno raggiunto il Mare del Giappone. Il ministro della difesa della città di Tokyo ha riportato che i missili sono caduti al di fuori della zona economica esclusiva del Giappone, evitando eventuali danni alle navi presenti in zona.
In risposta al lancio dei missili, il leader del partito People Power, Chung Jin-suk, al governo in Corea del Sud, ha avvertito che le azioni provocatorie di Pyongyang aumentano la richiesta del Sud di sviluppare un proprio deterrente nucleare. Tuttavia, tale mossa potrebbe ulteriormente aumentare le tensioni già presenti nella penisola.
Tensioni in Asia orientale: Corea del Nord sfida gli accordi internazionali
La situazione in Asia orientale rimane molto instabile, con la Corea del Nord che continua a testare nuove armi e a violare gli accordi internazionali. Non è chiaro come la comunità internazionale risponderà alle recenti provocazioni del regime nordcoreano. La tensione nel paese è in aumento anche a causa delle recenti dichiarazioni di Kim Yo-jong, sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un. In una conferenza stampa tenutasi oggi, Kim ha espresso preoccupazione per l’aumento della presenza di risorse strategiche statunitensi nella penisola coreana, in seguito a diverse esercitazioni congiunte degli Stati Uniti con la Corea del Sud e il Giappone durante il weekend appena trascorso.
Secondo Kim, la Corea del Nord sta esaminando attentamente l’influenza che l’aumento delle forze statunitensi potrebbe avere sulla sicurezza del proprio Stato. In particolare, ha fatto notare come la frequenza dell’utilizzo del Pacifico come poligono di tiro dipenda dal carattere dell’azione delle forze statunitensi. La dichiarazione di Kim ha innalzato ulteriormente le tensioni nella regione, soprattutto alla luce delle continue provocazioni della Corea del Nord e delle crescenti preoccupazioni per la stabilità politica nella penisola coreana. La situazione in Asia orientale resta quindi altamente volatile, con le tensioni tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti che rischiano di esacerbare una situazione già delicata. Resta da vedere come la comunità internazionale risponderà a questa ultima escalation di tensione.
I test
Il missile è stato rilevato dal Joint Chiefs of Staff (Jcs) sudcoreano, che ha confermato di essere in stretta collaborazione con gli Stati Uniti per garantire la sicurezza nazionale. Ad ogni modo, il leader nordcoreano Kim Jong-un ha puntato il dito contro le esercitazioni militari congiunte, ritenendole una grave minaccia alla sicurezza del paese.
Il test dei missili balistici strategici da parte della Corea del Nord rappresenta un ulteriore segnale di tensione nella regione, in un momento in cui gli sforzi diplomatici per la denuclearizzazione della penisola coreana sembrano essere stati momentaneamente interrotti.