Davanti all’altare per regolarizzare, illecitamente, la propria posizione in Italia. La Questura di Viterbo ha denunciato sei stranieri e tre italiani dopo aver scoperto che i matrimoni organizzati non erano altro che un espediente per far ottenere ai coniugi extracomunitari una carta di soggiorno della durata di 5 anni.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Viterbo e portate avanti dagli uomini della Digos e dell’Ufficio Immigrazione del capoluogo della Tuscia, hanno portato a scoprire in particolare tre finti matrimoni a Civita Castellana e il coinvolgimento di due cittadini pachistani quali “facilitatori di matrimoni di comodo”. Tutto è partito da alcune segnalazioni del Comune.
Uno dei due soggetti era già al centro di un’indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina condotta nel 2014 (dava ospitalità e falso impiego a una polacca, moglie di una persona coinvolta nella vicenda). L’altro è stato invece identificato come l’ideatore e l’organizzatore di due matrimoni. Entrambi fornivano l’assistenza organizzativa e i documenti necessari per le celebrazioni. Le cittadine italiane che si prestavano al raggiro nei confronti della legge venivano offerti tra i mille e i duemila euro.
L’autorità giudiziaria ha denunciato complessivamente nove soggetti, t
ra cui tre italiani, coinvolti a vario titolo, nella pianificazione e nella successiva realizzazione di tre falsi matrimoni tra cittadini dell’UE ed extracomunitari. Il reato contestato, infatti, è di”indotta falsita’ ideologica del pubblico ufficiale in atti pubblici” perché, con più azioni e con ruoli diversi, organizzavano e hanno messo in atto una serie di condotte che hanno consentito l’ottenimento di una carta di soggiorno falsa traendo in inganno il pubblico ufficiale responsabile del procedimento amministrativo.
Al momento, sono in corso le valutazioni per eventuali provvedimenti di revoca dei permessi indebitamente ottenuti dagli extracomunitari.