Una fuligginosa confusione sovrasta il cielo di Palazzo Chigi. Incertezze e colpevoli ritardi nella campagna vaccinale, mentre il governo annaspa e qualche ministro ruggisce annunciando – per ora a livello personale – ulteriori durissime restrizioni nelle misure anti-Covid che varieranno di nuovo dopo l’ Epifania, fino ad arrivare (follia, follia) alla chiusura anche all’ora di pranzo di bar e ristoranti.

Un guazzabuglio inestricabile di proposte, liti, proclami, retromarce (vedi la scuola) che fa uscire pazzi gli italiani. Bisognerebbe avere idee chiare e unità di intenti, doti che mancano a questo sconnesso e variegato governo rossogiallo, che il 6 gennaio potrebbe tirare le cuoia. Già perché il machiavellico Renzi fa impazzire Conte e – a forza di minacciare – stavolta potrebbe arrivare a farlo cadere sul serio. Caos su caos. Sempre meglio, comunque, di uno “status quo” che ha ridotto l’ Italia a pezzi. Peggio, davvero, non si poteva fare. Si rassegni, l’avvocato Conte, e la smetta di cercare a destra e a manca l’ appoggio di un pugno di parlamentari “responsabili” che dovrebbero rimpiazzare i voti dei renziani in uscita. Il paese è stufo di giochi e giochini. Vuole una svolta e non un altro governicchio rattoppato e guidato da un uomo buono per tutte le stagioni pur di restare in sella.