Continua il ciclo di eventi “la competenza al centro” organizzata da Viterbo sul Serio – VivaViterbo (area azione di Carlo Calenda), che supporta il candidato sindaco Alessandra Troncarelli.
Nel prossimo incontro voluto dal segretario provinciale di Azione Giacomo Barelli e dal professor Claudio Margottini, si discuterà di come i cambiamenti climatici possono impattare nella nostra vita quotidiana e di come sia possibile ottenere finanziamenti importanti, per le amministrazioni comunali, in modo da realizzare gli opportuni piani di adattamento.
Ospite di riguardo sarà il professor Vincenzo Ferrara, già climatologo Enea e membro del gruppo di lavoro che negoziò, per conto del Governo italiano, il famoso protocollo di Kyoto.
Dopo aver brevemente chiarito cosa è il clima e come funziona il sistema climatico, il Prof. Vincenzo Ferrara passerà a descrivere i principali impegni internazionali in materia di cambiamenti climatici sottoscritti dall’Italia, sia in sede Nazioni Unite, (Convenzione Quadro sui cambiamenti climatici del 1994 e Accordo di Parigi del 2015), sia in sede Unione Europea (Green Deal Europeo, Pacchetto clima-energia, EU Adaptation Strategy).
I cambiamenti del clima presentano aspetti di rischio non solo per la sicurezza energetica, la sicurezza idrica e la sicurezza alimentare, ma anche per lo sviluppo sostenibile nazionale e locale, per la gestione del territorio e delle attività economiche territoriali e, infine, per l’uso delle risorse naturali. Gli impegni da attuare sono di due tipologie fondamentali: Impegni: – che riguardano la riduzione e la minimizzazione delle possibili interferenze causate dalle attività umane sugli andamenti naturali del clima (soprattutto emissioni di inquinanti e gas climalteranti) e – impegni che riguardano la prevenzione e la riduzione delle conseguenze negative e dei danni derivanti dai cambiamenti del clima.
Su quest’ultima tipologia di impegni, che vengono definiti di “adattamento” ai cambiamenti climatici, e sulla loro applicazione a livello locale, il Prof. Ferrara presenterà una panoramica complessiva. Inoltre, ne discuterà in relazione alla attuazione delle strategie e dalle attività indicate nell’obiettivo 2 del PNRR, in cui sono coinvolti i Comuni e gli Enti locali. Si tratta, in particolare di temi che riguardano la prevenzione dei maggiori rischi legati al dissesto idrogeologico, dei rischi aggiuntivi alle infrastrutture urbane e ai trasporti, dei rischi complessivi legati alla qualità dell’aria, ai beni culturali e al turismo, dei rischi aggiuntivi legati alle reti critiche (elettrica, gas, telefonica, informatica, fognature, ecc.).
Sono problematiche molto importanti per il Comune di Viterbo, che ha un territorio abbastanza vasto e molto articolato: si estende per oltre 40.600 ettari e comprende ben 13 frazioni. Tra l’altro, la messa a punto di un adeguato “piano comunale di adattamento ai cambiamenti climatici” permetterà al Comune di Viterbo di accedere anche a fondi diversi da quelli del PNRR, quali, per esempio i fondi messi a disposizione dal MiTe (DD 117 del 2021) e quelli della Unione Europea (Programma Life 2021-2027).