Nell’anno della pandemia da Covid-19 in Italia sono morte 588.331 persone, 52.306 in più (+9,8%) rispetto alla media dei cinque anni precedenti, quando erano state 536.024,6: questi i risultati dell’indagine diffusa dall’ISTAT sui decessi a livello nazionale, che tiene in considerazione il periodo 1 gennaio-31 ottobre 2020.
Il “picco” più alto di decessi si sarebbe registrato nel mese di marzo 2020, quando anche l’emergenza sanitaria ha iniziato a segnare gli effetti più devastanti sul territorio, con la crescente pressione sugli ospedali e la mancanza di cure adeguate.

La variazione percentuale non è stata la stessa in tutte le regioni italiane. A conquistare il record negativo è la Lombardia, dove i decessi rispetto al periodo 2015-2019 hanno segnato un aumento del 30%; un trend riscontrabile anche nelle altre regioni del Nord. Va invece decisamente meglio in l’Umbria, Basilicata, Lazio e Molise: qui il numero medio dei morti si è mantenuto pressoché stabile nel 2020 rispetto al periodo precedente.

Dall’analisi della situazione della Tuscia emerge che lo scorso anno a Viterbo i decessi hanno subìto una leggera flessione (-1,5%) in confronto al periodo 2015-2019, passando da una media di 637,4 a 628 nel 2020.
I comuni della provincia che hanno registrato la più consistente diminuzione nel numero di morti sono Arlena di Castro (-47,9%), Monterosi (-40,6%), Bomarzo (-34%) e Capodimonte (-32,4%); quelli dove il numero dei decessi è aumentato considerevolmente nel 2020 sono Faleria (+66,7%), Latera (+55,4%) e Tessennano (+45,8%).