Le richieste di prorogare i termini per presentare le osservazioni sui siti ritenuti idonei a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi per ora restano lettera morta.
Almeno ufficialmente non è arrivata alcuna risposta, anche se i rumors danno un prolungamento dei tempi quasi certo.
Pochi i 60 giorni, previsti dalla legge, per visionare gli atti della Sogin ed elaborare tutta una serie di osservazioni per motivare il fermo No a ospitare scorie nucleari.
Una tempistica, il cui prolungamento è stato chiesto a gran voce non soltanto a livello locale – la Tuscia è il territorio più sotto pressione in virtù di ben 22 siti sul totale di quelli individuati in Italia – ma anche dal coordinamento dei 67 Comuni interessati istituito dall’Anci nazionale e dalle sette Anci regionali coinvolte.