Universitari favorevoli alla didattica a distanza. Perché, come hanno dichiarato nel sondaggio realizzato da Quaestiones – community che da 20 anni raccoglie domande, appunti e pagelle dei professori per aiutare gli studenti nella preparazione degli esami – “rappresenta il futuro in un’ottica di digitalizzazione della formazione”.
Il 67% del campione intervistato, composto da 1200 universitari delle varie facoltà degli atenei italiani, si è detto favorevole alla didattica a distanza.
Ma non perché le università siano considerate poco sicure relativamente al rischio contagi. Anzi, il 65% degli studenti che hanno risposto al sondaggio ritiene che “indossando i dispositivi di protezione personale e mantenendo le distanze gli atenei siano luoghi sicuri”.
Spazio nel sondaggio anche alle problematiche maggiormente riscontrate con la didattica a distanza e le lezioni online.
Pesa in particolare l’arretratezza digitale: per il 40% la difficoltà maggiore è rappresentata dalla mancanza di una linea internet veloce e per il 20 percento l’utilizzo di dispositivi tecnologici obsoleti.
Qualcuno sottolinea anche che andrebbe migliorata la stabilità dei sistemi su cui girano le piattaforme universitarie dove vengono caricati lezioni e materiali e c’è chi preferirebbe le lezioni registrate a quelle live.
E in merito allo svolgimento della didattica a distanza il 47% degli studenti lamenta una “maggiore difficoltà nell’apprendimento”. Il 22,5 percento la imputa alla mancanza di un rapporto personale con i docenti mentre il 72,5% alla carenza del confronto diretto con i compagni di corso.
Questi i dati emersi dal sondaggio condotto da Quaestiones.
Chissà se sono condivisi anche dagli universitari che frequentano l’ateneo della Tuscia.