Rubati tutti i gioielli di famiglia per 80mila euro, ma per un valore in sentimento inestimabile. Ieri mattina in tribunale, davanti al giudice Giacomo Autizi, una 59enne ha denunciato il furto che ha subito nell’ottobre del 2015. “Era tutto l’oro e gli oggetti di valore della famiglia da più generazioni”, ha detto la donna, che si è costituita parte civile e è assistita dall’avvocato Vincenzo Petroni.
Accusato del furto, un amico di famiglia di origine pugliese. Il quale, secondo il racconto della persona offesa, si sarebbe macchiato del furto nell’abitazione della donna. Per la pubblica accusa, il maltolto fu ritrovato in possesso dell’uomo poco dopo l’azione delinquenziale. I gioielli furono trovati dai carabinieri di un comune della provincia di Lecce, mentre l’uomo, un sessantenne pugliese residente a Cellere, era intento a rivendere la refurtiva in una gioielleria del Leccese. Ora è sotto processo per ricettazione.
Nella prossima udienza del 31 ottobre 2019, la refurtiva verrà portata in aula dai carabinieri per il materiale riconoscimento ad opera della persona offesa.

“A parte il valore economico – commenta l’avvocato della donna – gli oggetti sottratti racchiudono la storia della famiglia, e la mia cliente era visibilmente emozionata durante l’esame soprattutto nel momento in cui sono state mostrate le foto dell’oro rinvenuto. Addirittura una medaglietta riportava il nome della signora Mariella”. Il legale che difende l’imputato è l’avvocato Giuliano Migliorati, anche lui del foro di Viterbo.