Sciopero della fame e scodelle contro le sbarre.
I detenuti protestano contro il sovraffolamento delle carceri e l’aumento dei positivi nelle celle dove si sta tutti stipati, in spazi ristretti.
E’ il quotidiano La Repubblica a delineare un quadro altamente preoccupante, che riguarda tutto il Lazio.
” Positivi in aumento nei penitenziari della Regione.
I detenuti in sciopero della fame. Di sera battono pentole e scodelle contro le sbarre della cella, per far sentire la loro protesta al mondo libero. Oppure rifiutano il cibo del carcere per urlare la loro rabbia e chiedere diritti e sicurezza contro il Covid.
Che ormai ha portato a nudo il problema cronico delle carceri laziali: il sovraffollamento nelle celle.
I detenuti protestano a Regina Coeli e Rebibbia, a Latina e adesso anche nel carcere di Viterbo, dove oltre alla battitura (le proteste con pentole e scodelle) stanno rifiutando il vitto e lo donano alla Caritas: accettano solo zucchero, caffè, acqua e tabacco, e due rappresentanti per ogni sezione del carcere viterbese sono entrati in sciopero della fame.
Al ministero dell’interno l’allarme è rosso: si sta tornando al punto di non ritorno di marzo, quando le proteste infiammarono le carceri del paese. ….
In tutto sono poco più di 30 i detenuti positivi nel Lazio ma si tratta solo dei casi accertati: il timore, fondato, è che ce ne siano altri. Il virus è entrato di nuovo dentro il carcere dove la sua diffusione è facilissima….
Anche le visite sono in sostanza sospese: niente volontari né familiari. ….Gli occhi della polizia penitenziaria sono puntati sulle carceri più affollate: …il carcere di Viterbo ha 440 posti ma 513 detenuti: difficile convivere in cella, rispettare i turni per farsi una doccia o curarsi dal medico o telefonare alla famiglia.
Ed è impossibile mantenere il distanziamento.
“I detenuti manifestano in maniera non violenta – spiega il Garante dei detenuti del Lazio Stefano Anastasia – chiedono la riduzione del sovraffollamento: speriamo che le Camere potenzino le misure alternative. Come ha indicato il procuratore generale Salvi, occorre ridurre gli ingressi in carcere ai casi gravi e potenziare la rete di accoglienza dei detenuti con pene brevi”. ….