
Chi si aspettava un “piazza pulita” nella composizione del governo Draghi sperava troppo e sperava male.
E’ vero che i ministri politici sono più dei tecnici, ma è vero anche che l’ex-presidente della BCE non poteva indispettire i partiti che lo sostengono al primo colpo, creando casi e malumori pericolosi già all’ avvio del cammino del nuovo esecutivo. È comprensibile, dunque, che Supermario abbia dovuto ricorrere alle sottili arti del compromesso.
Comprendiamo bene, perciò, il senso e la complessità della sua fatica. Tuttavia ci sono alcune conferme che non avremmo voluto vedere. E le diciamo subito: Di Maio agli Esteri è la negazione di un’ Italia che sappia farsi apprezzare e rispettare nel mondo. Lamorgese agli Interni è l’incarnazione di una linea incerta e debole sull’ immigrazione. Speranza alla Salute è la perpetuazione di un atteggiamento ondivago e ritardatario nella lotta al Covid. Per il resto, presidente, mille auguri.