Cinque anni a Tiziana Maccarone, la donna che dal 2013 ha occupato abusivamente varie case popolari. La condanna l’ha presa per l’abitazione occupata in via Tagete, a Santa Barbara, per cui è stata accusata di occupazione abusiva e furto aggravato.

Ieri è finito il processo di primo grado: in aula 3 del tribunale, la 43enne è stata giudicata dal giudice Roberto Colonnello. Per lei il pm aveva chiesto due anni e tre mesi. Era difesa dall’avvocato Samuele De Santis. Dal 2013 al 2015 la donna ha occupato vari appartamenti dell’Ater (Azienda territoriale di edilizia residenziale). Nel 2008 rimane incinta del primo figlio, perde il lavoro e arriva il primo sfratto.
Ha detto il suo avvocato De Santis: “La mia assistita non possiede nulla e ha dei minori a carico. Entrò nella casa in via Tagete sapendo che fosse abbandonata”.Insomma, non danneggiava altri inquilini. Inoltre, sul capo di imputazione del furto aggravato, De Santis ha affermato come i beni siano stati rimessi dalla sua assistita “nel garage”. In più, “non ci sarebbe prova di sottrazione dei beni”. E se mai di furto dovesse trattarsi, è stato “momentaneo”; e per un uso “in stato di necessità”.
Dopo l’arringa del difensore il pm ha chiesto 2 anni e 3 mesi oltre a 2mila euro di multa. Ma Colonnello ha usato la mano pesante. Tanto che De Santis ha parlato di una sentenza “sproporzionata”. Per questo, la corte d’appello “porterà tutto alla normalità, con la prescrizione a settembre”.