“Fate pena… e pure un po’ schifo”. Così l’irreprensibile Paola Taverna liquidava quei senatori che “si prostituiscono per soldi e Ministeri” nell’ormai lontano 10 marzo 2015. Allora a Palazzo Chigi sedeva l’odiato Matteo Renzi, sostenuto – oltre che dal Pd – da una miriade di piccoli partiti come Ncd, UdC, PSI, Cd, ALA, SVP, USEI, IdV e MAIE. Oggi però, dopo aver assaporato il sapore del potere, la senatrice Taverna potrebbe aver cambiato idea? Chissà, d’altronde era quella che in campagna elettorale chiamava i membri del Pd “mafiosi, schifosi, merde”, augurando loro la morte salvo poi, una volta sentita puzza di voto, votare e spartire le poltrone insieme a loro.
A rinfrescare la memoria della Taverna ci ha pensato il deputato viterbese di Fratelli d’Italia Mauro Rotelli tramite un post su Facebook. Rotelli pesca uno screen del post galeotto firmato dalla pentastellata accompagnandolo con una descrizione ironica: “Post invecchiati male”. Chissà che cosa ne penserà la Taverna.