Il 23 giugno abbiamo assistito ad una censura da parte della multinazionale statunitense verso “Una nazione”,libro di Simone Di Stefano, con la prefazione dell’europarlamentare leghista Antonio Maria Rinaldi. Un libro-accusa all’unione europea ,che non è stato gradito dai paladini del bene assoluto che hanno scavallato le regole democratiche eliminandolo dal network.
Siamo oggi davanti ad un altro imbavagliamento: Facebook ha infatti oscurato Altaforte Edizioni, una casa editrice indipendente(tra l’altro editrice del libro sopra citato),autodefinitasi sovranista,colpevole di promuovere libri non allineati alle politiche petalose nostrane.
Facebook non è più un semplice social network, ma uno strumento di informazione divenuto fondamentale nella vita anche politica di tutte le nazioni civilizzate, basti pensare a Conte che annunciava le sue conferenze stampa in diretta prima sul social rispetto agli altri enti pubblici nazionali . E’ quindi ormai chiaro a tutti il potere strategico(ed economico) che detiene questa azienda, e altrettanto chiari sono gli interessi celati dietro queste azioni di imbavagliamento mascherate per “rimozioni di materiale inneggiante all odio” ecc ecc : non consentire a chi pensa diversamente e vorrebbe un futuro diverso da quello preimpostato dal globalismo di esprimersi e diffondere la propria opinione sul web.
Facebook,quindi, paladino delle libertà indivuali e dei diritti umani solo quando gli pare e piace. C’è chi dice <>. Purtroppo le cose non stanno esattamente così: è chiaro che per una qualsiasi azienda, organizzazione con qualsiasi finalità o movimento politico l utilizzo di questo canale di informazioni è quasi fondamentale oggi giorno.
Essendo questo un canale oramai divenuto internazionale e avendo più risalto le notizie circolanti in esso che,azzerderei, nei tg nazionali,in quanto più veloci ed elevatamente superiori di numero, la multinazionale andrebbe costretta ad assumere atteggiamenti democratici e gli andrebbe vietato,pena ingenti multe e azioni legali importanti, di tappare la bocca a chi gli pare e piace.
Che poi chi gli pare e piace sappiamo essere esclusivamente le organizzazioni politiche e culturali che vanno contro corrente e che vogliono essere squali in un mare di sardine. Scandaloso è poi il silenzio generale della politica che dinanzi a queste azioni, definite da sempre dalla sinistra tipiche del fascismo e di conseguenza del male assoluto,non apre bocca e anzi strizza l’occhio al colosso americano,che agisce incontrollato sulla vita politica delle nazioni mondiali, esercitando un potere superiore a quello dei singoli stati nazionali (sicuramente molto più influente delgoverno Italiano).
“Noi sicuramente adiremo le vie legali e, se necessario, faremo anche causa a Fb”. Lo afferma all’Adnkronos Francesco Polacchi, editore di Altaforte.