Ogni bambino viterbese sogna da grande di diventare facchino ed ogni mamma viterbese sarebbe piena d’orgoglio nel vedere il figlio trasportare la Macchina sulle proprie spalle.
Fede, sudore, fatica e ancora fede. Il sentimento (siamo tutti dello stesso) che accomuna i cavalieri di Rosa è la devozione e la dedizione verso la Patrona di Viterbo, che viene rinnovato ogni anno attraverso il trasporto.
L’ancora forte attaccamento a una tradizione centenaria, è la conferma che tramandare i giusti valori è indice di una società sana. Quando diventi Facchino, lo rimani per tutta la vita ed oltre.
Ci uniamo pertanto al cordoglio per i facchini che sono venuti a mancare negli anni come ci ricorda Raffaele Ascenzi, nel post pubblicato poco fa su Facebook.
I nomi dei facchini deceduti con l'indicazione della posizione sulla Macchina di Santa Rosa
Pubblicato da Raffaele Ascenzi su Mercoledì 28 agosto 2019