Eccoli, felici e contenti del malefico inguacchio consumato alle spalle degli italiani, “Zeppola” Zingaretti – esonerato da impegni di governo, ma impegnatissimo a ipnotizzare e ammazzare i resti del Pd – e Di Maio “il bibitaro” napoletano, asceso – per noti meriti planetari e comprovata capacità diplomatica – sullo scranno più alto della Farnesina.
Zinga-Lazio vorrebbe mettere a frutto il tempo libero con una sana e sbrindellata partitella tra neo-amiconi, ma l’ ex-capo politico dei 5 Stelle si schermisce. Lui deve prepararsi a rappresentare acconciamente l’ Italia del governo rosso-Rousseau nei consessi internazionali, tra l’orrore persino della Merkel, premier ombra dell’esecutivo apparentemente guidato da Conte.
E quindi Giggino, scolaretto-modello, si butta a capofitto sull’ inglese e sulla geografia, temi ostici per uno scugnizzo travolto da insolito destino in un mare di schifo. Ma je tocca: deve da fà er ministro degli Esteri! A proposito… Il passaporto ce l’avrà? Eh, sì… Ridere per non piangere!